TRIESTE Un vecchio sentiero, una stradina dimenticata, che la fitta vegetazione si è divorata. Le tracce, più che nelle cartine, si scorgono nella memoria popolare, nella storia della città, nei ricordi dei tanti racconti della Trieste che fu. Di antiche famiglie e ville ormai scomparse. La “campagna Prandi”, che prende il nome di un conte, oggi è un pezzo di terra e arbusti, quasi una foresta che costeggia il Giardino di via San Michele. Forse ai più non dice nulla, o quasi, ma sta molto a cuore a chi abita tra San Giusto e Cittavecchia. Il tragitto riaffiorerà grazie a un poderoso intervento di riqualificazione che il Comune, su spinta del quartiere, intende presto avviare. È un percorso pedonale da recuperare, che comincia in via Tor San Lorenzo e porta al giardino. Una splendida passeggiata che la città conquista.
" parte tra 6 mesi.."Il piano di riqualificazione, che riposava a lungo nei cassetti degli uffici comunali, tecnicamente è molto semplice: pulire la zona boschiva, sistemare il pavimento, qualche panchina e un corrimano. Per consentire il transito si dovrà aprire un varco nelle mura di via Tor San Lorenzo. Si entrerà da là, quindi, per percorrere quel pezzo di campagna e accedere al giardino. Ci si può fermare là, magari con i bambini al seguito, nello spazio gioco. Oppure scendere in via San Michele o, ancora, incamminarsi verso l’uscita che dà su via della Cattedrale, a San Giusto. O, per puntare verso il centro, imboccare, sempre dal giardino, Androna delle Mura: la stradina che porta a Cittavecchia.
La campagna diventerà un parco, un anello di congiunzione di un unico percorso pedonale con un pezzo della città: il tempio anglicano di via San Michele (si pensa di recuperare anche l’antico sbocco che dà sulla strada, quello con i gradini, ma chiuso da un cancello), l’Orto Lapidario, le mura medievali, la Cattedrale e il Castello. L’intero intervento, che costa attorno ai 170mila euro, è finanziato con i fondi “Pisus”, il programma europeo di contributi. «Restituiamo una zona bellissima a Trieste», è il commento dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto. «È un piccolo progetto ma che in realtà ha una grande importanza». Il piano parte tra 6 mesi e serviranno ben 280 giorni in tutto. Il progetto esecutivo ha già incassato il via libera delle Soprintendenze. Di un possibile ripristino si era già discusso nel 2010, su pressing di Lorenzo Giorgi, consigliere comunale del Pdl. «È un’area che può diventare un importante punto di sviluppo turistico e culturale - commenta -, sono contento che il Comune ha finalmente deciso di mettersi all’opera».
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La campagna Prandi, con tutta la sua storia, appassiona i cittadini. Come la signora Laura Flores, presidente dell’associazione culturale “Andandes”, che ha fatto ricerche personali sul passato di quel pezzo di città: «Il terreno era stato acquistato dal conte Giacomo Prandi nel 1790 - racconta - e lì ci aveva costruito la sua villa, un edificio padronale circondato da un parco, che dava su via San Michele. Nel 1860 aveva pure fatto mettere una grotta artificiale». Un manufatto che, in effetti, è ancora in piedi, visibile dal giardino stesso. È nel 1880 che il conte, spiega ancora la signora Laura, ha pensato di edificare altre due ville, ora distrutte (il portoncino su via San Michele era l’ingresso), in quella che oggi riconosciamo come la “campagna Prandi”.
Le fondamenta si possono scorgere ancora oggi nel terreno, tra la vegetazione. «Durante la Seconda guerra mondiale la villa del conte è stata bombardata, perché era diventata sede di un comando di fascisti», riprende la presidente dell’associazione. «È stato il Governo militare alleato, con una cooperativa avviata proprio per dare lavoro ai disoccupati, a costruire il giardino. L’inaugurazione risale al 1952, ma della campagna non si è mai occupato nessuno. È da anni - prosegue - che stimoliamo il Comune a riqualificare il terreno unendolo al giardino, molto amato dai triestini, attraverso via Tor San Lorenzo e le mura medievali». Una campagna rimasta sospesa alla storia che ora ritorna alla città.
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