Civico museo Sartorio
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Civico museo Sartorio
Durante l'infinito restauro del museo Sartorio, realizzado col contributo della famiglia Costantinides, sta emergendo novi dettagli.
Dopo la scoperta de resti romani, resti probabilmente de una Domus del I sec. dC. I za parla de trasformar questa zona particolare dell'edificio in pinacoteca.
Inoltre, scrostando pitture e cavando carta da parati, i ga trovado affreschi neoclassici 700eschi in ottimo stato, in parete e a soffitto, i disi forse de Andrea Urbani o Francesco Chiarottini.
Uficialmente, la casa se stada costruida a fine 700, ma sulle fondamenta de un'altra casa preesistente.
Dopo la scoperta de resti romani, resti probabilmente de una Domus del I sec. dC. I za parla de trasformar questa zona particolare dell'edificio in pinacoteca.
Inoltre, scrostando pitture e cavando carta da parati, i ga trovado affreschi neoclassici 700eschi in ottimo stato, in parete e a soffitto, i disi forse de Andrea Urbani o Francesco Chiarottini.
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Re: Civico museo Sartorio
E così fu:AdlerTS ha scritto:Dopo la scoperta de resti romani, resti probabilmente de una Domus del I sec. dC. I za parla de trasformar questa zona particolare dell'edificio in pinacoteca.
la prima mostra xe , che esponi opere sacre un tempo custodide da chiese de Capodistria e Piran, portade via dai Italiani nel 1940 e tigniude a Roma fino a oggi.
Buoni esempi de arte sacra, anche se non me par bel el distacco dal logo de origine. Se andè porteve un majon perché la sotto sarà 18-19 gradi (sottozero

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Anche qua go rivado a far un giro stamatina: el museo xe riverto da poco grazie al contributo della sig.ra Costantinides.
Purtroppo nonostante el restauro el tempo ga fatto el suo corso ed in diverse stanze xe andade perse pregiate decorazioni a soffitto ed a parete, rendendole un po' anonime rispetto la ricchezza de alcune altre, come la stanza neogotica.
In stanze particolari, con accesso limitado e temperatura stretamente controllada, vien esposti el Trittico di Santa Chiara, originariamente custodido dalle suore de clausura, ed alcuni bozzetti del Tiepolo.
Una stanza che me ga piasso molto xe la cusina, che non ga niente a che veder con una del nostro secolo.
Oltre al percorso espositivo interno, go molto apprezzado anche la gipsoteca, dove vien conservadi i stampi in gesso de importanti statue cittadine, dai Imperatori austriaci a Benito. Xe bei de veder i modei alti un metro circa con le proposte per el concorso ghe ga portado alla costruzion della statua de Rossetti in giardin pubblico, nonché le proposte per el monumento ad oberdan, che tanto per esser consono allo stile italiano
el xe stado costruido anche senza che sia stado mai assegnado un primo premio al momento della gara.
Una critica pol esser quel de aver lassado serado l'enorme model della cesa de Sant'Antonio Novo che da quel che go rivado a cucar dai finestroni el devi esser realistico anche all'interno.
Purtroppo nonostante el restauro el tempo ga fatto el suo corso ed in diverse stanze xe andade perse pregiate decorazioni a soffitto ed a parete, rendendole un po' anonime rispetto la ricchezza de alcune altre, come la stanza neogotica.
In stanze particolari, con accesso limitado e temperatura stretamente controllada, vien esposti el Trittico di Santa Chiara, originariamente custodido dalle suore de clausura, ed alcuni bozzetti del Tiepolo.
Una stanza che me ga piasso molto xe la cusina, che non ga niente a che veder con una del nostro secolo.
Oltre al percorso espositivo interno, go molto apprezzado anche la gipsoteca, dove vien conservadi i stampi in gesso de importanti statue cittadine, dai Imperatori austriaci a Benito. Xe bei de veder i modei alti un metro circa con le proposte per el concorso ghe ga portado alla costruzion della statua de Rossetti in giardin pubblico, nonché le proposte per el monumento ad oberdan, che tanto per esser consono allo stile italiano

Una critica pol esser quel de aver lassado serado l'enorme model della cesa de Sant'Antonio Novo che da quel che go rivado a cucar dai finestroni el devi esser realistico anche all'interno.
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Mail dell'amico Mario, che tutto vede e tutto sababatriestina ha scritto:sarà miga Villa Sartorio Segrè, cioè el attual Museo? in alternativa, in via Murat 1 ghe xe Villa Segre, senza accento sulla e..vorwaerts ha scritto:Grazie Macondo,
la gavevo trovada anche mi, poco faStago zercando a questo punto anche Villa Segrè ...ma no vien fora niente!

Villa Segrè-Sartorio
la foto xè del 2007 e del 1901
La xè stada fata nel 1791 (paron Haim Camondo).
Nel 1822 la parona iera la vedova del comerciante Faraone Cassis.
Nel 1832 la compra Carlo d' Ottavia Fontana (quel del bagno, che comprava e vendeva case drio man) che la meti un poco in ordine fra el 1833 e el
1835 (progeto de Valentino Valle)
Nel 1838 (parona Giuseppina Fontana Sartorio) la xè stada ingrandida (progeto de Pertsch, i pavimenti de legno li gà fati Francesco Gossleth).
Nel 1839 vien fata la casa del custode (progeto de Francesco Scalmanini)
Nel 1923 diventa parona Anna Sartorio Segrè (che la iera nipote de Giuseppe fio de Giuseppina Fontana Sartorio).
Nel 1949 la vien lasada in testamento al Comun, per far el Civico Museo Sartorio.
Mal no far, paura no gaver.
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Re:
Ci son stata stamattina, per una visita "rapida" che mi ha preso una buona ora e mezza. E' aperto tutte le mattine, solo di mattina
Devo dire che sono rimasta soddisfatta ed ho trovato diverse novità ( poco ci vuole, visto che le mie visite erano sicuramente anteriori agli anni 80, tranne singole sezioni). Comunque, ero la sola visitatrice del Museo: ad ogni piano i custodi mi indicavano la direzione mi aprivano le stanze chiuse a parte, commentavamo le opere... ecco, vanno distinti i tanti aspetti di questo museo: ci sono ovviamente gli ambienti,c he sono di metà ottocento, rispetto al Museo Morpurgo ,o del Revoltella, forse perchè non son conservati anche i pesanti tendaggi ( se c'erano) li ho trovati meno pesanti, meno "pompier". Ci sono due sale da pranzo, perchè alcuni ambienti sono stati trasferiti dalla casa di Paolina Sartorio in via della Geppa. Molto bello il suo salottino vagamente impero. Mi convince di meno la famosa "stanza neogotica" conservata del tutto e che mi sembra troppo appuntita: ecco, quelli del Feng shui direbbero forse che c'è troppo ch'i, , troppi spigoli, troppe punte! Ci sono ovviamente i tanti ritratti della famiglia Sartorio, con un albero genealogico complesso di cui ho memorizzato poco, se non che c'erano parecchie Angioline, parecchi mai sposati, e che ci sono ancora fuori Trieste alcuni rami della famiglia. Che erano imparentati coi Fontana..
Un Sartorio fu console a Trieste del Re di Sassonia e ne ricette in regalo un bellissimo servizio da tavola in porcellana di Meissen, esposto nella prima sala da pranzo.
Mi sono piaciuti alcuni dei quadri, ce ne sono tanti, alcuni i soliti decorativi paesaggi di autori poco noti ottocenteschi, ma sia fra i ritratti della famiglia che fra i quadri triestini ci sono ottimi quadri ai autori famosi: Rietti, Wostry, Scomparini.. alcuni dei quali appena messi nel nuovo libro sui tesori di Trieste.
Al di là delle sale e del mobilio ( e due sedie di legno intargliato cinesi o indiane che mi hanno fatto ricordare una simile trovata in soffitta del cosiddetto "salotto indiano" portato dal bisnonno capitano e che abbiamo venduto perchè scomoda, occupava posto e non dico spolverarla! ), ci sono le sezioni particolar:
1 la sezione delle ceramiche: parecchie vetrine con ceramiche raccolte dai collezionisti Sartorio e anche se non capolavori come al Louvre o al Bargello di firenze, danno un'idea della ceramica italiana dal Rinascimento al Settecento ( per inciso: non mi risulta che ci siano a Trieste collezioni di porcellane tedesche o francesi, invece.. ci sono alcune orientali al Museo di arte orientale) e poi quello che c'è delle .
2 il Polittico di Santa Chiara , in una stanza climatizzata, dipinto da Paolo Veneziano, ed è indubbiamente per Trieste, visto che da una parte degli sportelli c'è san Sergio con l'alabarda in mano.
Non potendo fotografarlo, ve ne metto alcune immagini della copia fotografica che era esposta alla ( quella che tanti snobbarono allora..)
E' costituito da un pannello centrale con tanto riquadri di immagini sacre ispirate alla tradizione bizantina, ai lati santi donatori e sul retro due santi su fondo rosso



ecco, oltre al tempo, anche gli eventi. Ne rileggevo la storia, e vedo che dalla II guerra mondiale fino al 1953 la villa si è trovata ad ospitare un po' tutti, dalla requisizione dei Tedeschi nel 1943 alle truppe titine, al GMA che vi ospitò una scuola pri i figli dei propri ufficiali, inclusa l'abitazione dei maestri. E teniamo conto che gli ultimi comproprietari residenti,c he la destinarono a museo assieme alle loro collezioni, Anna Sartorio ed il marito Salvatore Segrè Sartorio morirono rispettivamente nel 1946 e nel 1949.AdlerTS ha scritto:.
Purtroppo nonostante el restauro el tempo ga fatto el suo corso
Devo dire che sono rimasta soddisfatta ed ho trovato diverse novità ( poco ci vuole, visto che le mie visite erano sicuramente anteriori agli anni 80, tranne singole sezioni). Comunque, ero la sola visitatrice del Museo: ad ogni piano i custodi mi indicavano la direzione mi aprivano le stanze chiuse a parte, commentavamo le opere... ecco, vanno distinti i tanti aspetti di questo museo: ci sono ovviamente gli ambienti,c he sono di metà ottocento, rispetto al Museo Morpurgo ,o del Revoltella, forse perchè non son conservati anche i pesanti tendaggi ( se c'erano) li ho trovati meno pesanti, meno "pompier". Ci sono due sale da pranzo, perchè alcuni ambienti sono stati trasferiti dalla casa di Paolina Sartorio in via della Geppa. Molto bello il suo salottino vagamente impero. Mi convince di meno la famosa "stanza neogotica" conservata del tutto e che mi sembra troppo appuntita: ecco, quelli del Feng shui direbbero forse che c'è troppo ch'i, , troppi spigoli, troppe punte! Ci sono ovviamente i tanti ritratti della famiglia Sartorio, con un albero genealogico complesso di cui ho memorizzato poco, se non che c'erano parecchie Angioline, parecchi mai sposati, e che ci sono ancora fuori Trieste alcuni rami della famiglia. Che erano imparentati coi Fontana..
Un Sartorio fu console a Trieste del Re di Sassonia e ne ricette in regalo un bellissimo servizio da tavola in porcellana di Meissen, esposto nella prima sala da pranzo.
Mi sono piaciuti alcuni dei quadri, ce ne sono tanti, alcuni i soliti decorativi paesaggi di autori poco noti ottocenteschi, ma sia fra i ritratti della famiglia che fra i quadri triestini ci sono ottimi quadri ai autori famosi: Rietti, Wostry, Scomparini.. alcuni dei quali appena messi nel nuovo libro sui tesori di Trieste.
Al di là delle sale e del mobilio ( e due sedie di legno intargliato cinesi o indiane che mi hanno fatto ricordare una simile trovata in soffitta del cosiddetto "salotto indiano" portato dal bisnonno capitano e che abbiamo venduto perchè scomoda, occupava posto e non dico spolverarla! ), ci sono le sezioni particolar:
1 la sezione delle ceramiche: parecchie vetrine con ceramiche raccolte dai collezionisti Sartorio e anche se non capolavori come al Louvre o al Bargello di firenze, danno un'idea della ceramica italiana dal Rinascimento al Settecento ( per inciso: non mi risulta che ci siano a Trieste collezioni di porcellane tedesche o francesi, invece.. ci sono alcune orientali al Museo di arte orientale) e poi quello che c'è delle .
2 il Polittico di Santa Chiara , in una stanza climatizzata, dipinto da Paolo Veneziano, ed è indubbiamente per Trieste, visto che da una parte degli sportelli c'è san Sergio con l'alabarda in mano.
Non potendo fotografarlo, ve ne metto alcune immagini della copia fotografica che era esposta alla ( quella che tanti snobbarono allora..)
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Re: Civico museo Sartorio



3 i Disegni del Tiepolo, che non sono proprio come dice Adler alcuni bozzeti ma una collezione di 254 ( mi sembra di ricordare!) disgni dei due Tiepolo, ovviamente non sono tutti esposti ma altri sonov isibili nei cassetti, basta a aprire, Alcuni sono semplici bozzetti, ma altri sono ben completi de danno un'idea dell'arte del Maestro. Ci portò a vederli a suo tempo la prof Piperata Rebecchi..
4 La collezione Rusconi Opuich: una collezione privata lasciata nel1975, di cui alcuni ritratti si son visti nella mostra sui Serbi relativamente alla famiglia Opuich. Alcuni quedretti di Caffi abbastanza noti, e spesso nelle mostre si vede una quadretto con la battaglia di Lissa.
5 fra i vari lasciti, un gruppo di ceramiche greche soprattutto apule ed alcune hanno la tipica decorazione dei vasi di Egnazia, che vi ho mostrato dopo il viaggio in Puglia
6 la della prof Piperata: è stata per me una rivelazione, tre salette di pitture che mi hanno ricordato le tante mostre di pittori ottocenteschi en plein air tipo impressionisti, ma anche ritratti.. nemmeno una cartolina, nemmeno una foto, nemmeno un catalogo!!!

7 tutti i restauri e le aggiunte fatta da Fulvia e Fulvio Costantinides in memoria di Giorgio Costantinides, dalla restaurata cucina, che anche qua a differenza di Adler a me è sembrata familiare, per due motivi: molto più in picolo, a casa mia c'era un focolare con cappa, fuochi e bordi molto simili,e poi... in una credenza c'è una piccola collezione di scatole di metallo, dono di Fulvia, che a suo tempo girava per le case degli amici dicendo: hai roba per le mie collezioni? e così le regalai anche alcune scatole e qindi mi son ritrovata, ben restaurate, la scatola rossa dove la nonna teneva sotto chiave le zollette di zucchero ( che non ne rubassi) e quella in cui tenevo i miei animaletti di gesso: insomma, sono una donatrice indiretta! poi nei sotterranei le collezionid Fulvia, acquasantiere, bigiotteria, ma anche alcuni dei suoi gioielli veri, bicchieri, vasetti, poggiacarte, tutta roba che un singolo pezzo ha poco significato ma in tali dimensioni sono interessanti..
8 la gipsoteca: al primo momento mi sembrava poco interessante, perchè di solito le cipie in gesso dlele opere servivano agli studiosi quando non c'erano fotografia come adesso, e invece.. mi piacerebbe passarci un po' di tempo chiedendo il permesso di fotografare.. perchè ci sono tanti bozzetti di opere note, dai busti del Giardin pubblico ai modelli per la statua a Massimiliano, a Oberdan, la famosa ampolla dantesca di cui non abbiamo ancroa parlato.. per non parlare dei monumenti sepolcrali e le opere del ventennio, per cui ci troviamo i busti di Vittorio Emanuele e pure un paio di pelate del Duce opera di Mascherini (che difatti si fece un po' di purgatorio al momento dell'epurazione, anche se secondo me non era un tipo fascista ma solo desideroso di committenza)
9 i
li ho guardati dal vero, e devo dire che alcuni sono veramente belli ( il Paolo Veneziano, il Tiepolo..) altri meno belli, l'importante è che siano fruibili e non è male vederli tutti assieme e non sparsi com'erano una voltar fra musei e chiese.
10 La quadreria... è chiusa . Si tratta della sezione che contiene le pitture su tavola, le icone dei Musei Civici, di cui ogni tanto fanno mostre. Sembra che siano visitabili su prenotazione. Penso che ne farei richiesta, perchè si tratta di opere interessanti, magari ve ne metterò qualche immagine dal catalogo della mostra che ne fecero negli anni 70
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Re: Civico museo Sartorio
a proposito della quadreria e di che cosa c'è: queste sono alcune piccole immagini, in parte in bianconero, delle opere su tavola, dal catalogo del 1975:
a me allora l'esposizione era piaciuta moltissimo! alcune sono pitture più o meno quattrocentesche, come queste, in genere fanno parte del dono Sartorio del 1910. A Trieste il mecenatismo privato sembra fosse stato più ricco di quello statale..
una Madonna dell'umiltà in stile gotico internazionale, è con veste azzurra

un quadro di stile tedesco, sembrano lanzichenecchi

vi sono talune icone interessanti, come questa madonna, simile a quelle delle collezioni delle Chiese ortodosse:

( quetsa dovrebbe essere del solito Ritzos da Candia)
a me allora l'esposizione era piaciuta moltissimo! alcune sono pitture più o meno quattrocentesche, come queste, in genere fanno parte del dono Sartorio del 1910. A Trieste il mecenatismo privato sembra fosse stato più ricco di quello statale..
una Madonna dell'umiltà in stile gotico internazionale, è con veste azzurra

un quadro di stile tedesco, sembrano lanzichenecchi

vi sono talune icone interessanti, come questa madonna, simile a quelle delle collezioni delle Chiese ortodosse:

( quetsa dovrebbe essere del solito Ritzos da Candia)
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Re: Civico museo Sartorio
altre icone della quadreria

si tratta della nota scuola cretese-veneziana, piuttosto diffusa lungo l'Adriatico, di cui la gran conoscitrice è la mai ex collega Marisa Fiorin!
due santi

ed una madonna che riprende lo stile delle icone, ma lo addolcisce in un aspetto sette ottocentesco

a proposito di mecenati... c'è al Museo pure un bellissimo quadro con cavalli di De Chirico, proprietà dell'avv Volli, che lo mette a disposizione del Museo vita natural durante.. mi chiedo e alla sua morte? decideranno gli eredi, immagino, intanto è la!!

si tratta della nota scuola cretese-veneziana, piuttosto diffusa lungo l'Adriatico, di cui la gran conoscitrice è la mai ex collega Marisa Fiorin!
due santi

ed una madonna che riprende lo stile delle icone, ma lo addolcisce in un aspetto sette ottocentesco

a proposito di mecenati... c'è al Museo pure un bellissimo quadro con cavalli di De Chirico, proprietà dell'avv Volli, che lo mette a disposizione del Museo vita natural durante.. mi chiedo e alla sua morte? decideranno gli eredi, immagino, intanto è la!!
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Re: Civico museo Sartorio
Siamo andati, ieri, ultimo giorno, a visitare il museo per vedere il crocifisso di Michelangelo che vi era esposto. Ne metto una foto presa dal sito del comune e che, secondo me, lo imbruttisce un poco.
Da profano, ... mi sembra un'opera decisamente minore forse per l'incompiutezza della stessa, forse per la mia incapacità di vedere.
Invece mi sembra che vadano spese parole di elogio per il museo e le opere in esso custodite. Due stanze chiuse per mantenere le opere in condizioni climatiche ottimali, ma che il personale, gentilissimo, ci ha aperto, custodiscono il trittico di santa Chiara e la collezione di disegni del Tiepolo che sono veramente pregevoli.
Ma merita la visita tutto il museo; le stanze che ripropongono l'arredo e l'utensileria in uso nel XIX secolo, dalla cucina, al bagno, alle sale da pranzo mi sembrano interessanti. Molti dei numerosissimi quadri esposti mi sono sembrati pregevoli. Mi è piaciuta, in particolare, l'abilità di ritrattista di Fittke.
Insomma 5,50€ di ingresso (3,50€ se avete passato i 65) spesi bene, indipendentemente dal crocifisso michelangiolesco.
Da profano, ... mi sembra un'opera decisamente minore forse per l'incompiutezza della stessa, forse per la mia incapacità di vedere.
Invece mi sembra che vadano spese parole di elogio per il museo e le opere in esso custodite. Due stanze chiuse per mantenere le opere in condizioni climatiche ottimali, ma che il personale, gentilissimo, ci ha aperto, custodiscono il trittico di santa Chiara e la collezione di disegni del Tiepolo che sono veramente pregevoli.
Ma merita la visita tutto il museo; le stanze che ripropongono l'arredo e l'utensileria in uso nel XIX secolo, dalla cucina, al bagno, alle sale da pranzo mi sembrano interessanti. Molti dei numerosissimi quadri esposti mi sono sembrati pregevoli. Mi è piaciuta, in particolare, l'abilità di ritrattista di Fittke.
Insomma 5,50€ di ingresso (3,50€ se avete passato i 65) spesi bene, indipendentemente dal crocifisso michelangiolesco.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Civico museo Sartorio
Curiosa la nudità ... de solito i ghe metti un linziol intorno alla vita. Anche se go sempre pensado che se veramente i ga voludo sbeffeggiarlo e renderlo ridicolo i poderia gaverlo crocefisso nudo.
Mal no far, paura no gaver.
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Re: Civico museo Sartorio
Te ricordo che el David xe nudo (e, per inciso, gnanche circonciso) e che nela capella Sistina Daniele da Volterra ga coverto, dopo el concilio de Trento, le nudità che Michelangelo gaveva piturà e i lo ga ciamà, de conseguenza, il Braghettone.
Comunque stando ai Vangeli i lo ga inciodà in crose nudo, visto che i se xe spartidi i vestiti.
Comunque stando ai Vangeli i lo ga inciodà in crose nudo, visto che i se xe spartidi i vestiti.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Civico museo Sartorio
mi sbaglio, l'ho rivista esposta al Sartorio, la veste è insolitamente rossababatriestina ha scritto: una Madonna dell'umiltà in stile gotico internazionale, è con veste azzurra
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Al museo Sartorio
Segnalo, soprattutto agli appassionati di giardinaggio, l'iniziativa del museo Sartorio


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Civico museo Sartorio
sono ripassata un paio di volte al Sartorio, si per vedere la collezione istriana nella nuova sede ( no foto, please!) sia per l a gipsoteca, ogni volta vedo spostamenti, altre volte sto a rivedermi i Fittke, di cui c'è stato a suo tempo un catalogo non più trovabile e poi nulla, non un libretto, non un a cartolina...
bene oggi con la Maratona dei Musei ( ossia vai a 4 musei, ti fai timbrare e alla fine al Revoltella- finale! ti danni pureun gadget a scelta -ho scelto il tappetino per il mouse e una borsa di tela!) e al Sartorio mi son vista la nuova esposizione nei sotterranei della cermaic: non solo la triestina, ma anche una rccolta un po' eterogenea di ceramiche italiane immagino dono misto ai Musei
eccovi un dettaglio, questo è un Nettuno della ceramica triestina. dettaglio di un gruppo

all'ingresso, vedendomi con macchian fotografica, mi hanno detto Nosepol, poi Chieda alla collega per le ceramiche e la collega, che è poi la figlia di un mio amico, mi ha detto subito Ceramiche senza flash quanto vuole! Non me lo son fatta dire due volte
una curiosità: al Museo Fulvia Costantinides non solo ha finanziato lavori ma ha donato alcune sue collezioni, fra cui alcune di oggetti vari: nella cucina del museo hanno messo la collezione di scatole di latta e... bene, Fulvia quando veniva a trovare la mamma le chiedeva hai roba per le mie collezioni? e così ho trovato al Museo... la scatola dove tenevo da piccola gli animaletti di gesso e la scatola dove la nonna teneva le zollette di zucchero!
e pure restaurate e ripulite!
bene oggi con la Maratona dei Musei ( ossia vai a 4 musei, ti fai timbrare e alla fine al Revoltella- finale! ti danni pureun gadget a scelta -ho scelto il tappetino per il mouse e una borsa di tela!) e al Sartorio mi son vista la nuova esposizione nei sotterranei della cermaic: non solo la triestina, ma anche una rccolta un po' eterogenea di ceramiche italiane immagino dono misto ai Musei
eccovi un dettaglio, questo è un Nettuno della ceramica triestina. dettaglio di un gruppo

all'ingresso, vedendomi con macchian fotografica, mi hanno detto Nosepol, poi Chieda alla collega per le ceramiche e la collega, che è poi la figlia di un mio amico, mi ha detto subito Ceramiche senza flash quanto vuole! Non me lo son fatta dire due volte

una curiosità: al Museo Fulvia Costantinides non solo ha finanziato lavori ma ha donato alcune sue collezioni, fra cui alcune di oggetti vari: nella cucina del museo hanno messo la collezione di scatole di latta e... bene, Fulvia quando veniva a trovare la mamma le chiedeva hai roba per le mie collezioni? e così ho trovato al Museo... la scatola dove tenevo da piccola gli animaletti di gesso e la scatola dove la nonna teneva le zollette di zucchero!



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Re: Civico museo Sartorio
aggiungo una ( per ora) brocchetta della nuova collezione delle ceramiche, è rinascimentale faentina ed è stata trovata alla fine dell'ottocento facendo scavi in Piazza Vecchia, immagino alla costruzione della scuola. altre simili son comparse nei recenti scavi di Crosada


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Re: Civico museo Sartorio
questo non è al Sartorio, ma al Museo di Stria patria, collezione Stavropoulos, visto domenica scorsababatriestina ha scritto: un quadro di stile tedesco, sembrano lanzichenecchi
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Re: Civico museo Sartorio
Approfittando del permesso di fotografare, alcuni ambienti del Museo
un angolo della cucina

la stanza " del Duca" che ospitò il duca d'Aosta

l'elegante saloncino di cui son ricomparsi gli affreschi

un angolo della cucina

la stanza " del Duca" che ospitò il duca d'Aosta

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Re: Civico museo Sartorio
dettaglio

altro saloncino credo di paolina Sartorio

le delicate porcellane


altro saloncino credo di paolina Sartorio

le delicate porcellane

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Re: Civico museo Sartorio
la famosa sala gotica.. mah...

il salotto degli antenati coi ritratti

una stanza da letto un po' affollata di oggetti

( ci sono anche lavori inc orso in alcune sale, per cui ogni volta trovo certe cose spostate)

il salotto degli antenati coi ritratti

una stanza da letto un po' affollata di oggetti

( ci sono anche lavori inc orso in alcune sale, per cui ogni volta trovo certe cose spostate)
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)