Mumbai 2.12.2010
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- nonna ivana
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Mumbai 2.12.2010
2.12.2010
“ Chi vive in baracca, chi mangia una volta, chi suda chi lotta, chi gli manca la casa, chi vive d’amore.... Ma il cielo e’ sempre piu’ blu” (R. Gaetano)
# 26 novembre
Oggi mi hanno dato tra le braccia un bimbo di appena 15 giorni. Dormiva ed era bellissimo. Ero arrivata da poco nello slum della stazione Dadar di Wadala, accompagnata da Sister Moksha, ed una bimba dello slum mi ha guidato tra le tende per farmi vedere dove vive. Sua sorella aveva da poco partorito e mi ha dato in braccio il suo nipotino. Il bimbo non ha ancora un nome e mi hanno chiesto di dargliene uno, dopo giorni di lavoro all’ufficio delle adozioni a distanza ormai conosco tanti nomi indiani, ed ho detto “Akash”, che significa cielo. Se avessi saputo come si dice miracolo, vita o speranza, forse avrei scelto uno di quei nomi. Akash non sa ancora di essere gia’ un sopravvissuto, nato in uno dei tanti slum di Mumbai, luoghi molto piu’ poveri e disperati dello slum in cui ero stata giorni fa. Qui non ci sono case, vicoli, negozietti profumati; non ci sono servizi, ne’ acqua, ne’ scuole vicine. Qui c’e’ solo miseria e degrado, ci sono persone che vivono sotto tende fatte con teloni di plastica, guadagnando poche rupie con piccoli lavoretti o chiedendo l’elemosina. Anche qui ho trovato un Paese delle Meraviglie, nonostante diventi sempre piu’ difficile camminare in questi posti senza pensare alla vergogna che sento, alla tristezza che mi prende. Ma continuo a vedere la bellezza dei volti di chi incontro, a ricambiare tutti i sorrisi che ricevo, a salutare con le mani giunte ed avere un immenso rispetto per chi non ha altra esistenza che questa. Cosi’ diventa piu’ facile vedere una meraviglia in ogni bambino che gioca scalzo, ed un miracolo in ogni donna che allatta suo figlio.
E’ cosi’ che anche Sister Moksha guarda a questi posti, che lei ormai conosce bene perche’ viene spesso a controllare come stanno i bambini che vivono negli slum. Parla con i genitori cercando di convincerli a mandare i loro figli a scuola e si informa sulle nuove famiglie che arrivano, nel caso ci sia qualcuno che non e’ in grado di occuparsi dei propri figli.
Questo e’ Anmol.
Tutti i giorni, due coraggiose maestre fanno scuola ai bambini in due slum di Wadala, tra le tende, la sporcizia, gli animali ed il fango, nel tentativo di spiegare l’importanza dell’istruzione. Oggi sono andata a visitare queste due scuole di strada, dove i bimbi tutti i pomeriggi, per alcune ore, si siedono sul marciapiede a fare lezione! Grazie a questa scuola improvvisata ma sensata, molti dei bimbi degli slum hanno iniziato ad andare nelle scuole pubbliche, ed al pomeriggio vengono comunque a fare lezione all’aperto. Dato che l’ospitalita’ indiana non ha confini, anche questi bimbi che non hanno nulla mi hanno comunque accolto con tutti gli onori, con fiori e danze, ed hanno detto di essere tutti felici di poter studiare ed imparare.
Anche questo e’ Anmol.
Stasera sono arrivata nella casa di accoglienza Anmol per ragazze di strada nel quartiere Kopar Kheirane di Nuova Mumbai. Al mio arrivo c’erano dieci ragazze che mi hanno fatto una grande festa! Ma in pochi giorni sono tornate due bimbe ed e’ abbiamo accolto una nuova ragazzina, la famiglia si allarga. Qui lavora Sister Moksha (che significa paradiso), una giovane suora super energica ed innamorata del suo lavoro che ha sempre un sorriso ed una parola gentile per tutti. La sua sfida di ogni giorno e’ dare una speranza a ciascuna delle ragazze che riesce ad ospitare qui, non solo dando loro un riparo sicuro, cibo e la possibilita’ di andare a scuola, ma soprattutto prendendosi cura di loro ed amandole.
Anche questo e’ Anmol! Dove ogni giornata inizia e finisce con un momento tutte insieme per ringraziare di cio’ che abbiamo, e per trasmettere alle ragazze amore per se’ stesse e fiducia, un momento in cui Sister Moksha insegna loro i concetti di dignita’, amore per il prossimo e rispetto.
Da quando sono qui ho visto molti degli slum da cui provengono alcune delle bimbe di Anmol a Kopar, Sister Moksha (motorizzata, scorrazziamo per il traffico della citta' e ci divertiamo un sacco!) mi ha accompagnato nei luoghi del quartiere in cui vive la gente di strada, per conoscerla, parlare con loro. Ed anche una delle bimbe mi ha portato nello slum dove e’ vissuta fino a quando non e’ arrivata ad Anmol, ma nessuna di loro vuole piu’ tornare a vivere con la famiglia, nessuna vuole perdere l’amore che riceve ad Anmol. Torno qui, guardo le bimbe che sono cosi’ riconoscenti e cosi’ felici, e penso a quanto sono forti, a quanta strada hanno gia’ fatto nelle loro brevi vite ed a quanta possono farne grazie all’opportunita’ che viene offerta loro.
# 1 dicembre, World AIDS Day
Stamattina ho accompagnato Anita a fare il test dell’HIV. Anita ha 12 anni e siamo andate a prenderla ieri per accoglierla ad Anmol a Kopar. Sua madre e’ morta ieri di AIDS, come prima di lei il padre ed il fratellino, ed Anita non ha piu’ nessuno, viveva con la zia che non puo’ occuparsi di lei, ed e’ sicura che nessun parente verra’ mai a trovarla o a chiedere di lei. Ieri ha pianto fino a quando non e’ stata accolta dalle ragazze, ed ha iniziato a ballare con loro! Oggi mi ha sorriso e tenuto la mano tutto il tempo, e nel momento della preghiera di stamattina (preghiera assolutamente non religiosa, dato che le ragazze sono tutte hindu o musulmane) ha detto che e’ contenta di essere qui perche’ ogni bambina ha tante cose da fare e si divide tutto, e vuole andare presto a scuola per studiare.
ANMOL significa prezioso, e’ un progetto di aiuto a bambine di strada, grazie al quale tante bambine possono essere accolte in case-famiglia ed andare a scuola. La filosofia di Anmol e’ di dare ad ognuna un’opportunita’ di vita diversa, rendendole persone istruite ed indipendenti. Anmol ha diversi centri a Mumbai e nell’India del Sud, che visitero’ nei prossimi mesi e di cui vi raccontero’, nonche’ progetti di scuole di strada negli slums, attivita’ di doposcuola ed adozioni a distanza. Anmol e’ sostenuta dalla Fondazione Mille Soli onlus, ogni euro che vorrete donare servira’ a sostenere questi progetti.
PS: Anita sta bene, negativa!
Le foto:
1) Akash e la sua mamma nella loro tenda
2) Scuola di strada nello slum di Wadala, con Sr. Moksha in sari rosa sulla destra
3) Kamini e Surekha, bimbe di Anmol a Kopar che vanno a scuola
4) dove viveva Kamini fino a pochi mesi fa
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Elena,
“ Chi vive in baracca, chi mangia una volta, chi suda chi lotta, chi gli manca la casa, chi vive d’amore.... Ma il cielo e’ sempre piu’ blu” (R. Gaetano)
# 26 novembre
Oggi mi hanno dato tra le braccia un bimbo di appena 15 giorni. Dormiva ed era bellissimo. Ero arrivata da poco nello slum della stazione Dadar di Wadala, accompagnata da Sister Moksha, ed una bimba dello slum mi ha guidato tra le tende per farmi vedere dove vive. Sua sorella aveva da poco partorito e mi ha dato in braccio il suo nipotino. Il bimbo non ha ancora un nome e mi hanno chiesto di dargliene uno, dopo giorni di lavoro all’ufficio delle adozioni a distanza ormai conosco tanti nomi indiani, ed ho detto “Akash”, che significa cielo. Se avessi saputo come si dice miracolo, vita o speranza, forse avrei scelto uno di quei nomi. Akash non sa ancora di essere gia’ un sopravvissuto, nato in uno dei tanti slum di Mumbai, luoghi molto piu’ poveri e disperati dello slum in cui ero stata giorni fa. Qui non ci sono case, vicoli, negozietti profumati; non ci sono servizi, ne’ acqua, ne’ scuole vicine. Qui c’e’ solo miseria e degrado, ci sono persone che vivono sotto tende fatte con teloni di plastica, guadagnando poche rupie con piccoli lavoretti o chiedendo l’elemosina. Anche qui ho trovato un Paese delle Meraviglie, nonostante diventi sempre piu’ difficile camminare in questi posti senza pensare alla vergogna che sento, alla tristezza che mi prende. Ma continuo a vedere la bellezza dei volti di chi incontro, a ricambiare tutti i sorrisi che ricevo, a salutare con le mani giunte ed avere un immenso rispetto per chi non ha altra esistenza che questa. Cosi’ diventa piu’ facile vedere una meraviglia in ogni bambino che gioca scalzo, ed un miracolo in ogni donna che allatta suo figlio.
E’ cosi’ che anche Sister Moksha guarda a questi posti, che lei ormai conosce bene perche’ viene spesso a controllare come stanno i bambini che vivono negli slum. Parla con i genitori cercando di convincerli a mandare i loro figli a scuola e si informa sulle nuove famiglie che arrivano, nel caso ci sia qualcuno che non e’ in grado di occuparsi dei propri figli.
Questo e’ Anmol.
Tutti i giorni, due coraggiose maestre fanno scuola ai bambini in due slum di Wadala, tra le tende, la sporcizia, gli animali ed il fango, nel tentativo di spiegare l’importanza dell’istruzione. Oggi sono andata a visitare queste due scuole di strada, dove i bimbi tutti i pomeriggi, per alcune ore, si siedono sul marciapiede a fare lezione! Grazie a questa scuola improvvisata ma sensata, molti dei bimbi degli slum hanno iniziato ad andare nelle scuole pubbliche, ed al pomeriggio vengono comunque a fare lezione all’aperto. Dato che l’ospitalita’ indiana non ha confini, anche questi bimbi che non hanno nulla mi hanno comunque accolto con tutti gli onori, con fiori e danze, ed hanno detto di essere tutti felici di poter studiare ed imparare.
Anche questo e’ Anmol.
Stasera sono arrivata nella casa di accoglienza Anmol per ragazze di strada nel quartiere Kopar Kheirane di Nuova Mumbai. Al mio arrivo c’erano dieci ragazze che mi hanno fatto una grande festa! Ma in pochi giorni sono tornate due bimbe ed e’ abbiamo accolto una nuova ragazzina, la famiglia si allarga. Qui lavora Sister Moksha (che significa paradiso), una giovane suora super energica ed innamorata del suo lavoro che ha sempre un sorriso ed una parola gentile per tutti. La sua sfida di ogni giorno e’ dare una speranza a ciascuna delle ragazze che riesce ad ospitare qui, non solo dando loro un riparo sicuro, cibo e la possibilita’ di andare a scuola, ma soprattutto prendendosi cura di loro ed amandole.
Anche questo e’ Anmol! Dove ogni giornata inizia e finisce con un momento tutte insieme per ringraziare di cio’ che abbiamo, e per trasmettere alle ragazze amore per se’ stesse e fiducia, un momento in cui Sister Moksha insegna loro i concetti di dignita’, amore per il prossimo e rispetto.
Da quando sono qui ho visto molti degli slum da cui provengono alcune delle bimbe di Anmol a Kopar, Sister Moksha (motorizzata, scorrazziamo per il traffico della citta' e ci divertiamo un sacco!) mi ha accompagnato nei luoghi del quartiere in cui vive la gente di strada, per conoscerla, parlare con loro. Ed anche una delle bimbe mi ha portato nello slum dove e’ vissuta fino a quando non e’ arrivata ad Anmol, ma nessuna di loro vuole piu’ tornare a vivere con la famiglia, nessuna vuole perdere l’amore che riceve ad Anmol. Torno qui, guardo le bimbe che sono cosi’ riconoscenti e cosi’ felici, e penso a quanto sono forti, a quanta strada hanno gia’ fatto nelle loro brevi vite ed a quanta possono farne grazie all’opportunita’ che viene offerta loro.
# 1 dicembre, World AIDS Day
Stamattina ho accompagnato Anita a fare il test dell’HIV. Anita ha 12 anni e siamo andate a prenderla ieri per accoglierla ad Anmol a Kopar. Sua madre e’ morta ieri di AIDS, come prima di lei il padre ed il fratellino, ed Anita non ha piu’ nessuno, viveva con la zia che non puo’ occuparsi di lei, ed e’ sicura che nessun parente verra’ mai a trovarla o a chiedere di lei. Ieri ha pianto fino a quando non e’ stata accolta dalle ragazze, ed ha iniziato a ballare con loro! Oggi mi ha sorriso e tenuto la mano tutto il tempo, e nel momento della preghiera di stamattina (preghiera assolutamente non religiosa, dato che le ragazze sono tutte hindu o musulmane) ha detto che e’ contenta di essere qui perche’ ogni bambina ha tante cose da fare e si divide tutto, e vuole andare presto a scuola per studiare.
ANMOL significa prezioso, e’ un progetto di aiuto a bambine di strada, grazie al quale tante bambine possono essere accolte in case-famiglia ed andare a scuola. La filosofia di Anmol e’ di dare ad ognuna un’opportunita’ di vita diversa, rendendole persone istruite ed indipendenti. Anmol ha diversi centri a Mumbai e nell’India del Sud, che visitero’ nei prossimi mesi e di cui vi raccontero’, nonche’ progetti di scuole di strada negli slums, attivita’ di doposcuola ed adozioni a distanza. Anmol e’ sostenuta dalla Fondazione Mille Soli onlus, ogni euro che vorrete donare servira’ a sostenere questi progetti.
PS: Anita sta bene, negativa!
Le foto:
1) Akash e la sua mamma nella loro tenda
2) Scuola di strada nello slum di Wadala, con Sr. Moksha in sari rosa sulla destra
3) Kamini e Surekha, bimbe di Anmol a Kopar che vanno a scuola
4) dove viveva Kamini fino a pochi mesi fa
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Elena,
ivana
la curiosità è il colore della mente
la curiosità è il colore della mente
Re: Mumbai 2.12.2010
grazie della testimonianza..
saluti
viene da pensare..nonna ivana ha scritto: i bimbi tutti i pomeriggi, per alcune ore, si siedono sul marciapiede a fare lezione!
saluti
- nonna ivana
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- Località: prov Bologna
Re: Mumbai 2.12.2010
Grazie!
Elena in Oriente e...da conferenziera



Elena in Oriente e...da conferenziera

ivana
la curiosità è il colore della mente
la curiosità è il colore della mente
Re: Mumbai 2.12.2010
Certamente quei sorrisi veri emblemi della riconoscenza, specialmente dei bambini come pure della gente in contatto, sono ciò che appagano e fanno sentire la soddisfazione per il raggiungimento dello sforzo e scopo prefissato. 

"Todo lo bueno me ha sido dado"
- babatriestina
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: Mumbai 2.12.2010
L'India è un Paese meraviglioso e terribile nello stesso tempo. Ma ha una civiltà con cui si riesce ad entrare facilmente in sintonia. Brava Elena che si dà da fare lì.. a me cascherebbero le braccia pensando che ci sarebbe tanto, tanto da migliorare..
aggiungo un mio pranzo indiano, 1987, Mumbai ( allora Bombay) ma io ero signora, e mi permettevo un piatto thali nella cafeteria di un grande albergo

aggiungo un mio pranzo indiano, 1987, Mumbai ( allora Bombay) ma io ero signora, e mi permettevo un piatto thali nella cafeteria di un grande albergo

"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- nonna ivana
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Re: Mumbai 2.12.2010
Sì, c'è un po' di differenza dagli scenari bollywoodiani e dalle catene alberghiere per il turismo...Elena è andata questa volta in veste ufficiale...ma penso che solo lei poteva accettare un impegno del genere, immergersi nell'infinito slum di Mumbay, e viverlo con gioia, col sorriso...con emozione e idealismo!
E' fatta così, lei dimentica la sua realtà occidentale, è come un bisogno incoercibile, che la spinge sempre nei terzi mondi, Estremo Oriente o Estremo West Meridionale Latino!
Io, che magari sono quella che non la contrasta, che sono entusiasta del suo entusiasmo, mi auguro che stia bene, che tragga gioia e conoscenza da tutto quel dolore che incontra!
Grazie!!!
E' fatta così, lei dimentica la sua realtà occidentale, è come un bisogno incoercibile, che la spinge sempre nei terzi mondi, Estremo Oriente o Estremo West Meridionale Latino!
Io, che magari sono quella che non la contrasta, che sono entusiasta del suo entusiasmo, mi auguro che stia bene, che tragga gioia e conoscenza da tutto quel dolore che incontra!
Grazie!!!

ivana
la curiosità è il colore della mente
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Re: Mumbai 2.12.2010
Penso ai Diritti dei bambini: diritto alla gioia,al cibo, allo studio, alle cure sanitarie,all'amore....Vorrei che si potessero aiutare di più i bambini, anche quelli vicini a noi.
Osservo il sorriso di Elena: chi sa dare agli altri un pò di gioia e di aiuto,è una persona degna di ammirazione.
Non so trovare altre parole :al mondo ci sarebbe bisogno di fare, più che di parlare,guardando gli occhi di questi bambini...
Mandi
Osservo il sorriso di Elena: chi sa dare agli altri un pò di gioia e di aiuto,è una persona degna di ammirazione.
Non so trovare altre parole :al mondo ci sarebbe bisogno di fare, più che di parlare,guardando gli occhi di questi bambini...
Mandi
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry
- nonna ivana
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- Iscritto il: lun 18 feb 2008, 22:55
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Re: Mumbai 2.12.2010
Penso che oltre al problema economico ci sia qualche altro "impedimento" per creare veramente la felicità dei bambini...
Nelle nostre società tanto evolute e anche ricche si hanno enormi difficoltà a gestire un figlio e un pezzettino per coppia di genitori...non è forse sintomatico di qualcosa che concerne più la sfera socio-psicologica (diciamo umana!), che quella economica?
Nelle nostre società tanto evolute e anche ricche si hanno enormi difficoltà a gestire un figlio e un pezzettino per coppia di genitori...non è forse sintomatico di qualcosa che concerne più la sfera socio-psicologica (diciamo umana!), che quella economica?
ivana
la curiosità è il colore della mente
la curiosità è il colore della mente
Re: Mumbai 2.12.2010
Infatti, cara Nona Ivana, hai espresso con molta semplicità quello che era il mio pensiero, e che io proprio non sarei stata in grado di dire.
Grazie.
Mandi
Grazie.
Mandi
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry
Re: Mumbai 2.12.2010
INDIA, Rajasthan
A continuazione delle diverse interessanti descrizioni visibili in El salotin:
Mumbai 2.12.2010
da nonna ivana » giovedì 2 dicembre 2010, 21:34
….Nulla di nuovo, India sotto altro aspetto, ma straordinario e che provoca sensibilizzazione. Nella ricerca trovo e metto a confronto, in quanto sono assomiglianti -o direttamente identiche-, queste immagini di tramonti che riguardano due mondi opposti.
Prima e seconda fotografia: escursione al deserto di Thar, verso il Pakistan ed osservazione di un tramonto, in primavera 2010, incantevole e di indicibile esultanza.
Mentre l’ ultima fotografia è l’ immagine odierna del tramonto estivo nella provincia di La Pampa, Argentina (parallelo 36º S, circa), altro incantevole tramonto, doni rasserenanti della natura.

A continuazione delle diverse interessanti descrizioni visibili in El salotin:
Mumbai 2.12.2010
da nonna ivana » giovedì 2 dicembre 2010, 21:34
….Nulla di nuovo, India sotto altro aspetto, ma straordinario e che provoca sensibilizzazione. Nella ricerca trovo e metto a confronto, in quanto sono assomiglianti -o direttamente identiche-, queste immagini di tramonti che riguardano due mondi opposti.
Prima e seconda fotografia: escursione al deserto di Thar, verso il Pakistan ed osservazione di un tramonto, in primavera 2010, incantevole e di indicibile esultanza.
Mentre l’ ultima fotografia è l’ immagine odierna del tramonto estivo nella provincia di La Pampa, Argentina (parallelo 36º S, circa), altro incantevole tramonto, doni rasserenanti della natura.



- Allegati
-
- Tramonto nel deserto di Thar, India
- P4080177 copy.jpg (36.01 KiB) Visto 1278 volte
-
- 2) Tramonto nel deserto di Thar, India
- P4080172 copy2.jpg (43.05 KiB) Visto 1278 volte
-
- Tramonto nella pianura pampeana, Argentina
- PB260108 copy.jpg (35.06 KiB) Visto 1278 volte
"Todo lo bueno me ha sido dado"