


Una seconda osservazione: tutte queste opere di questo periodo avevano tutte regie tradizionali: le scene potevano essere dipinte o meno, ma i costumi erano in tema e le regie moderne non avevano ancora fatto la loro apparizione. al massimo, le opere di Wagner erano un po' ascetiche,poche scene, costumi semplici, sulla scia delle regie Bayreuthiane che avevano da farsi perdonare i collegamenti col nazismo..
ecco il programma e cartellone dell'anno:

stavolta vi metto pure la pagina centrale, stile cartellone sui placcati

ed ecco il programma, i soliti 12 spettacoli

( mi piacerebbe ricordare pure la successione dei sovrintendenti: era ancora Antonicelli?)
I miei ricordi:
il corpo di ballo della Scala ovviamente mi interessò moltissimo, e c'era la Fracci nel solito secondo atto del Lago, di cui mi colpì soprattutto un dettaglio. vedendola da vicino in camerino, la sua carnagione era chiarissima, lattea! avrà forse messo un po' di cipria bianca, ma credo che si fosse attenuta ad una regola tradizionale che ormai poche ballerine seguono, e cioè che una ballerina non si abbronza d'estate!
L'Aida era tradizionale, avendone vista una all'aperto a Caracalla ne conclusi che l'Aida in teatro è più miserella e non s i può permettere le scene fastose delle edizioni all'aperto, tipo arena di Verona : forse anche per questo al chiuso ne hanno fatto poi regie strane. protagonista l'americana Gloria Davy, una cantante dic olore che a quel tempo cantavano spesso Aida.
Non vidi le opere moderne, e vidi invece l'Adriana Lecouvreur con Magda Olivero, spettacolo memorabile e protagonista sublime: i suoi filati in Io son l'umile ancella facevano dimenticare il suo vibrato, e tutta l'interpretazione era commovente. La Olivero aveva già abbandonato le scene , e fu il maestro Cilea che disse che avrebbe voluto riascoltarla nella sua Adriana. riprese a cantare e fece una second a carriere ( per inciso, è ancora viva, ultracentenaria..)
Poche memorie della Maonon di Massenet ( in italiano) e invece un ricordo abbastanza penoso della Forza del destino,c redo la sola volta che l'ho vista in teatro; i due protagonisti, Marcella de Osma e Luigi Ottolini mji piacquero assai assai poco: voci sforzate..
tutto un altro discorso per la Lucia di Lammermoor successiva:
Renata Scotto ne diede un'interpretazione stupenda, e non meno bravi con lei Renato Cioni ed Enzo Sordello ( il quale ultimo fu famoso per una disputa in America con Maria Callas..)
Classica la Turandot con Lucilla Udovich, una delle famose Turandot con vocione che si usavano allora, altrettanto classico il Barbiere di Siviglia, in cui Rosina era la deliziosa Anna Maccianti, ancora sopranino leggero di coloritura, prima della Rossini-renaissance che stava incominciando e che restituì il ruolo al mezzo soprano ( spiegazione che avevo chiesto al maestro de Banfield che cortesemente mi aveva spiegato il tutto)
Parsifal in tedesco...ero ad uno spettacoo serale, la mattina mi ero alzata presto per andare a scuola.. il primo atto non finiva mai, dopo un'ora di musica incominciava appena il bello, ed io avevo perso la concentrazione: incominciai a capire cosa voleva dire la lunghezza wagneriana e decisi che il Parsifal era meglio vederlo di pomeriggio
Inusuale conclusione con uno spettacolo dell'Opera di Pechino, spettacolo tradizionale cinese con canto e danza, assai lontano dagli spettacoli europei. La Cina .. non era ancora vicina!