Una giornalista triestina adottiva, che si è innamorata della nostra città, descrive alcune immaginarie passeggiate nelle Trieste ottocentesca ( e anche settecentesca..) ricavate dal memoriali e libri a riguardo. Belle descrizioni, accompagnate da fotografia bianconere di modesta qualità ma messe a proposito e con le giuste attribuzioni. A volte dovrebbe verificare oltre che fidarsi. Quando parla della Madonna del Porto, sotto la torre, fa piacere che ne abbia sentito parlare, ma si fida di quanto scritto in vecchie guide che la davano alla chiesa del rosario. Ma negli anni 50 del Novecento, poi è sparita. Come si diceva qua in forum
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