Confesso che sono un osservatore molto distratto di tutto ciò che coinvolge il mondo del calcio.
Comunque quest'anno ennesima figuraccia della nazionale italiana in una competizione internazionale.
E' colpa del commissario tecnico? Potrei pensare di si se quelli che lo hanno preceduto avessero fatto meglio di lui, ma non mi pare; non mi azzardo, per inesperienza, ad elencare le magre figure fatte nell'ultimo decennio e forse più.
Perché?
Da ignorante mi chiedo: "Non sarà perché le squadre italiane preferiscono ricorrere a stranieri di dubbia qualità o ormai sul viale del tramonto, piuttosto che impegnarsi a coltivare giovani?" Attenzione, il termine coltivare ha tanti significati: educarli al rispetto degli altri, educarli all'impegno, alla fatica, educarli, perché no, alla sofferenza, alla sconfitta... Da insegnante ho avuto contatti con molti insegnanti di ginnastica. Tranne poche eccezioni, erano dei raccoglitori, non dei coltivatori. Se trovavano il ragazzo geniale, bene e gli altri ... Atteggiamento mille miglia lontano dal mio, che ho cercato, con fatica, di trasmettere qualche abilità e la passione per lo studio anche a chi non l'aveva.
La mia impressione è che le squadre professionistiche, come gli imprenditori italiani in genere, preferiscono trovare la persona già pronta ai loro scopi, piuttosto che formarne una.
Ricordo, ormai sono passati 20 anni e più, che ad un imprenditore che cercava un tecnico informatico per la sua azienda consigliai un giovane. "Guarda", gli dissi, "in questo momento non sa quello che tu vuoi, ma ti assicuro che in quindici giorni, impara a farlo e da solo". "Ah no, no", fu la sua desolante risposta, "voglio uno pronto".
Ed in Italia è tutto così ed è il modo migliore per imboccare la strada della decadenza, industriale o calcistica che sia.
Per il calcio siamo già al terzo mondo, e per l'industria quando?
Campionati europei di calcio
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Campionati europei di calcio
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Campionati europei di calcio
So che vado in OT, ma mi scappa di dire che la cosa veramente desolante è che l'imprenditore medio, oggi, vuole uno "pronto" ma pagarlo come un apprendista, mentre dall'altra parte, il giovane "che non sa niente" pretende di avere la stessa paga di uno che il suo lavoro lo fa da più di vent'anni... C'è qualquadra che non cosa...sono piccolo ma crescero ha scritto: dom 30 giu 2024, 16:01 Ricordo, ormai sono passati 20 anni e più, che ad un imprenditore che cercava un tecnico informatico per la sua azienda consigliai un giovane. "Guarda", gli dissi, "in questo momento non sa quello che tu vuoi, ma ti assicuro che in quindici giorni, impara a farlo e da solo". "Ah no, no", fu la sua desolante risposta, "voglio uno pronto".
Riguardo alla nazionale invece, posso dire che io ho smesso di seguire davvero il calcio da dopo che il nostro Cesare Maldini nel '98 ha perso ai quarti con la Francia, quando tutti lo hanno criticato per la staffetta Baggio /Del Piero. Secondo me in quel caso il problema grosso invece, era che giocavamo con un uomo in meno, caspiterina, perché la marcatura a uomo di Pessotto su Zidane era inutile. Zidane faceva come cavolo gli pareva portandosi Pessotto a spasso per tutto il campo. Nessuno se ne è accorto. O io sono un ottuso o un visionario, evidentemente non ragiono in maniera standard. Comunque la fine della storia è che mi sono stufato di sentire gente che non capisco che partite guarda...
In seguito io ho guardato solo europei e mondiali (eccetto gli ultimi due). E posso dire che i giocatori mi sembra siano passati da essere giocatori di calcio a VIP, e nel momento in cui è successo il gioco andava in secondo piano rispetto alla vita pubblica. L'impressione che ho avuto è che fossero pagati troppo per quello che facevano e di "fame" di far bene ce ne era poca. Poi indubbiamente il fatto che le squadre di club italiane ormai, siano adesso nella stragrande maggioranza dei casi, formate da quasi solo stranieri, comporta un abbassamento medio del livello tecnico degli italiani. Però questo non li scusa quando non mettono in pratica le cose che il mio allenatore mi insegnava quando ero nei "giovanissimi" di una squadretta di periferia. Io di questi europei ho visto solo la partita di sabato e si capisce che non ci hanno nemmeno provato a giocare per vincere... Su più di 90 minuti hanno accelerato il passo 5 o 6 minuti.
Vosi e lingue sconossude me bati sule orece nude. El posto xe 'l steso, ma mi no 'l me par, adeso. Tuta sta gente de ndo' la riva, ché no la va via? O inveze xe i mii che me schiva? E pur ara, che mi son casa mia!
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Re: Campionati europei di calcio
Esatto! E non sei OT; Gli europei di calcio erano uno spunto per allargare il discorso.Blues Briso ha scritto: lun 1 lug 2024, 18:58 So che vado in OT, ma mi scappa di dire che la cosa veramente desolante è che l'imprenditore medio, oggi, vuole uno "pronto" ma pagarlo come un apprendista, mentre dall'altra parte, il giovane "che non sa niente" pretende di avere la stessa paga di uno che il suo lavoro lo fa da più di vent'anni... C'è qualquadra che non cosa...
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: Campionati europei di calcio
Discorso allargato. In questo periodo storico mi sembra che c'è stata una corsa sfrenata verso il cambiamento, cioè uscire da un equilibrio che per alcuni partecipanti occidentali era senza via d'uscita, e che avrebbe voluto dire un ridimensionamento, e una perdita economica e finanziaria. Il capitalismo si muove sempre su due binari: forzature per arrivare ad una distruzione, leggi guerra, e quindi finanziamenti ad interessi esorbitanti per i belligeranti, e successivi finanziamenti per la ricostruzione, e in mancanza di denari perdita della sovranità. Che cosa meglio di un individualismo senza i limiti dello stato sociale che è da abbattere. Lo stato sociale è coesione storica per la lotta al raggiungimento del miglioramneto economico, cioà volontà di far parte del ceto medio, e ora lotta per non tornare ad essere solo un proletario. Quindi oggi mancanza di equilibrio e buonsenso .
E ciò vale anche nel gioco del pallone , con dirigenti e calciatori deità superpagate e intrallazzi affaristici. La sconfitta dell'Italia rispecchia tutto ciò. Dalle esperienze visive nel calcio si vince se si corre dal primo minuto al novantesimo, se si eseguono passaggi precisi senza errori fin sotto porta avversaria, usufruendo di varchi per tirare, e utilizzare un centravanti di sfondamento, martire che si fa atterrare, per ottenere calci di punizione . Ecco tutto ciò è mancato. Alla ricerca di compravendite milionarie è più facile utilizzare "lavoratori stranieri" e quindi quando deve giocare una nazionale non ci sono giocatori "italiani"in gamba.
E ciò vale anche nel gioco del pallone , con dirigenti e calciatori deità superpagate e intrallazzi affaristici. La sconfitta dell'Italia rispecchia tutto ciò. Dalle esperienze visive nel calcio si vince se si corre dal primo minuto al novantesimo, se si eseguono passaggi precisi senza errori fin sotto porta avversaria, usufruendo di varchi per tirare, e utilizzare un centravanti di sfondamento, martire che si fa atterrare, per ottenere calci di punizione . Ecco tutto ciò è mancato. Alla ricerca di compravendite milionarie è più facile utilizzare "lavoratori stranieri" e quindi quando deve giocare una nazionale non ci sono giocatori "italiani"in gamba.
Re: Campionati europei di calcio
Caro amico, penso che, come al solito, la colpa sia della squadra avversaria. Generalmente un gruppo di maleducati che non sa che quando si va in visita si portano doni (quindi bisogna perdere) e quando si ricevono visite si fanno doni (quindi bisogna non vincere). Inoltre io considero l’allenatore un cuoco, che impiega nella sua cucina quello che ha. Se dispone solo di farina de polenta bianca non potrà fare manicaretti. Inoltre, se vuole fare un filetto al pepe, deve acquistare il filetto e per ciò ha bisogno di cocuzze. Tutte le squadre, nessuna esclusa, hanno avuto un periodo aureo, anche grazie a qualche giocatore che ha improntato il gioco. Persone molto anziane ricordano forse il Torino del dopoguerra con Gabetto, Loik, Mazzola, Ballarin, Grezar. A quel tempo nessuno voleva giocare col Torino perchè sapeva di perdere. Dopo il 1949 (Superga) il Torino non si è più ripreso. Ricordiamo anche l’Austria di anteguerra, l’Ungheria del 1953/54, il Brasile e l’Uruguay. Tutte squadre che oggi non contano più come prima. Qualche squadra ha una scuola di calcio e vende giovani. Qui le grosse aziende formano apprendisti, alcuni dei quali vengono assunti. Il contratto di apprendistato viene fatto con la camera di commercio, quindi non si ha alcun diritto ad essere assunti dopo l’esame. Qualche azienda ha un buon nome. Quando si chiede: Dove hai fatto la formazione e lui risponde: Presso la ditta X, viene assunto senza prova, perchè si sa che ha avuto la miglior preparazione. Purtroppo i cosiddetti datori di lavoro fanno in primo luogo i loro interessi e dicono: I soldi sono miei, bisogna che stia attento a non perderli. Vogliono sempre ragazzi ventenni che siano padroni di almeno quattro lingue ed abbiano un’esperienza di almeno vent’anni. Negli anni sessanta, trentenni erano già ultravecchi e non avevano speranza di trovare un lavoro. Bisogna aver pazienza ed attendere, attendere il proprio turno. Un giorno o l’altro verrà.