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Il Civico Museo di Storia ed Arte
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Possiamo metterne tante, ma nulla sostituisce una visita reale, in cui si vede… “much much more!”
Altre collezioni
La piccola collezione mesoamericana
il triestino Cesare Fabietti ( 1923-1999) lasciò nel 2002 al Museo un a cassa di oggetti raccolta e chiusa nel lontano 1959. Fabietti aveva lavorato a El Salvador e la collezione riguarda oggetti probabilmente trovati sul mercato locale , epoca Maya Classico recente fra il 600 e il 1000 d. C.
La collezione costituisce un contesto di reperti unitario, una produzione locale, databile nel Periodo Classico Recente, tra 600 e 1000 d.C., realizzata da una popolazione di cultura maya. La collezione “Cesare Fabietti” è formata principalmente da una serie di figurine antropomorfe e zoomorfe.
La collezione copta
La piccola collezione islamica
si tratta di frammenti principalmente di ceramiche fra il Medioevo e i secoli mamelucchi collezionate in Egitto da un privato e donate al Museo
La sala della scrittura
Raccoglie esemplari di scritture antiche, dai geroglifici e cuneiformi ad iscrizioni greche e latine In particolare abbiamo il mattone di Gudea: I due mattoni in argilla sono ascrivibili a Gudea, re di Lagaš, della fine del III millennio a.C., e sono molto probabilmente riferibili all’Eninnu, il tempio di Ningirsu edificato da Gudea a Girsu (l’odierna Tello in Iraq). Su entrambi i mattoni è riportata copia della medesima iscrizione di fondazione che celebra i lavori di costruzione e ristrutturazione del tempio a opera del sovrano della città. Si tratta dell’impresa edilizia più nota e celebrata di Gudea tra le sue molteplici attività di costruttore. Per Ningirsu, l’eroe potente di Enlil, Gudea, governatore di Lagaš; rese splendente ciò che da sempre esiste ha costruito il suo (tempio) Eninnu, l’«aquila bianca», e lo ha ristabilito al suo posto.
anche una tavoletta cuneiforme con un contratto per la cessione di uno schiavo Itti-Marduk-balātu, figlio di Nabû-axxā-iddin, discendente di Egibi, ha dato a Kusura, figlio di Nabû-rēxti-usur, il suo schiavo Uqupu, in cambio della corresponsione di un canone d’affitto mensile di 4 pān e 1 sutu d’orzo: dal giorno 11 di Tebet, Uqupu è a disposizione di Kusura. (Questi) pagherà la sua compensazione mensilmente; darà ad Uqupu le razioni (di mantenimento) a sue spese (lett.: dal proprio patrimonio). Ciascuno ha ricevuto (una copia del contratto). Testimoni: Itti-Nabû-balātu figlio di Bēlšunu, discendente di Dannēa; Marduk-šuma-iddin, figlio di Šullumu, discendente di Itinnu; Mināna-bēl-dannu, figlio di Nabû-bāni-axi, discendente di Egibi. Scriba: Kurbanni-Marduk, figlio di Etellu, figlio di Etēru; Babilonia, 10 Tebet, anno 6, Cambise, re di Babilonia, re dei paesi.”